Palazzo Lentini, oggi HYDRAPALACE, era già nato diverso sin dalle sue origini. La sua architettura austera basata su una funzionalità estetica diviene subito esempio per gli altri edifici costruiti a fine 800.
La volontà del progetto di ristrutturazione integrale è quella di salvare quella bellezza lineare e aggiornare alle esigenze funzionali di oggi uno dei palazzi importanti del paese, risalente a fine 800, riprendendo il grande lavoro di tecnica ed innovazione iniziato dai costruttori dell’epoca.
Con un lavoro puntuale di ricerca storica e tecniche all’avanguardia, hydrapalace si ripresenta alla città ancora con la volontà di essere esempio per altri edifici che meritano di essere rivalorizzati; un progetto unico che racchiude in sé attenzione, innovazione e storia.
AL CENTRO DI TUTTO
Hydrapalace è ubicato nel quartiere Matrice, uno dei quartieri nel Centro Storico di Francofonte. Una zona tranquilla e interessante, nata nella prima metà dell’Ottocento, caratterizzata da un omogeneo stile neoclassico.
Tutto è vicino e nulla disturba troppo al quartiere Matrice e in Piazza Vittorio Emanuele 3° si affaccia la struttura di Hydrapalace.
Il quartiere gode della vicinanza della Chiesa Madre e del Palazzo Municipale ed è inserito al centro della zona storica del paese.
IL PROGETTO
Il palazzo si articola partendo dal recupero funzionale del piano rialzato che, grazie al collegamento con il piano nobile, dà vita a una serie di utilizzi lasciati alla fantasia di chi organizza.
Proseguendo troviamo il piano nobile posizionato al 1°piano su Piazza Vittorio Emanuele III per un’estensione totale di circa 250Mq.
L’opera di restauro, per restituire il Palazzo al paese, è stata già completata e si è avvalsa della collaborazione dei seguenti soggetti, che ne stanno completando le rifiniture, per restituirlo alla sua bellezza originale.
La direzione del progetto è stata affidata all’Architetto Fabio Gambera che ha seguito le attività svolte dall’impresa Crimi Salvatore per le opere relative al consolidamento della struttura.
Le coperture sono state ricostruite con orditura lignea, conservandone sostanzialmente l’originale impianto ma regolarizzando la maglia degli elementi principali. Negli ambienti che si affacciano su Piazza Vittorio Emanuele III è stato conservato l’originale impianto tramite orditure lignee e cercando di utilizzare al massimo le tegole esistenti per non alterare la finitura della copertura.
Gli interventi di carattere storico artistico sul fabbricato hanno interessato tutti gli apparati decorativi in esso presenti: stucchi, lapidei, intonaci, pavimenti, opere in ferro. L’iniziale conoscenza storica del palazzo è stata arricchita dall’esecuzione delle opere di carattere strutturale che hanno permesso di raccogliere ampie informazioni sulla storia costruttiva del palazzo e dei suoi apparati e sulle tecniche utilizzate dalle maestranze; notizie che rappresentano un indispensabile punto di riferimento per l’esecuzione dei lavori di restauro. L’intervento ha mirato alla ricostruzione di quegli apparati che sono risultati danneggiati ed alla salvaguardia di elementi degradati (intonaci, stucchi, pavimenti, ecc.).
Per le aperture esterne ci si è affidati alla professionalità della Milito Infissi; professionisti nella realizzazione di porte e finestre per esterni, rifacendosi a quelli smontati, purtroppo irrecuperabili, riportandone forme e colori.
Notevole l’impegno nel recupero dei pavimenti esistenti in cementine/pastine tipici delle costruzioni dei primi del 900.
Merito della qualità del lavoro di recupero effettuata dall’artigiano Vincenzo Fratantonio. Mirabile esempio di tradizione e operatività acquisita nel tempo nel trattare questo tipo di pavimenti.
Importante anche il recupero dei decori dei soffitti esistenti che hanno conservato nel tempo la loro integrità e completano la bellezza degli interni di hydrapalace.
In particolare i decori che abbelliscono il salone principale con le figure rappresentanti la scena di psiche e amore del Canova
L’inizio dei lavori è cominciato con il togliere la carta da parati, che si riteneva non essere nel progetto iniziale, infatti si sono ritrovate le pitture dell’epoche con una boiserie nelle pareti e due date riportate sotto la carta che indicano la posa della stessa, la prima risalente al 1908 e la seconda al 1986.
La ristrutturazione ha previsto, come all’epoca della costruzione iniziale, l’utilizzo delle pitture.
Le imprese che hanno maggiormente partecipato alla realizzazione della ristrutturazione sono state:
- La ditta B.S.C. di Bizzini esperta in lavori di ristrutturazione che ha lavorato sul piano rialzato e in particolare ha curato il ripristino dell’esterno del fabbricato, ammirevole è stata la puntualità e l’accuratezza nell’esecuzione dei lavori.
- L’impresa di Paolo Tuzza, che ha curato il ripristino e la nuova realizzazione degli impianti elettrici e videocitofonici, con una struttura operativa decisamente snella e competente pronta a soddisfare le esigenze e le richieste che il progetto di restauro prevedeva.
- Per le forniture dei materiali per la pitturazione/restauro e suggerimenti ci si è valsi della collaborazione di AL.GI.SE SRL dei fratelli Sacco
Senz’altro merita una menzione particolare l’artista francofontese Marco Bombaci, che ha curato con particolare dedizione e attenzione ai particolari la ripresa degli stucchi, in parte rovinati dal tempo. La sua preparazione professionale, la capacità di ricostruire alcuni pezzi mancanti o la ricerca di soluzioni per parti di stucchi non più ricostruibili ha permesso il completamento totale del lavoro di restauro.
Nella sezione foto si possono osservare le immagini che illustrano parte dei lavori effettuati per il restauro del palazzo.
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